Report dell'assemblea pubblica "Da Lampedusa a Massa: disobbedienza civile alla Bossi-Fini e alle leggi razziali del pacchetto sicurezza Maroni e chiusura delle sedi fasciste e razziste" Sabato 23 dicembre 2013 si è tenuta a Massa presso la Casa delle Culture l'assemblea promossa da: Coordinamento Migranti Toscana Nord, Rivista 32, alcuni inquisiti per l'occupazione della stazione (Massa), i promotori della ronda antifascista e antirazzista. Questa iniziativa si è inserita una giornata di mobilitazione per la città di Massa, una risposta decisa di Massa Antifascista all'aggressione di alcuni giorni prima da parte di alcuni fascisti di Casa Pound ad un circolo, il Frank the tank, gestito e frequentato da elementi della sinistra cittadina. Quindi nel primo pomeriggio ha sfilato per le strade di Massa un combattivo corteo di circa 600 persone, con l'intento principale di chiudere le sedi fasciste presenti nelle nostre città. A partire dalle ore 18, al termine del corteo, si è dato inizio all'assemblea proprio con un messaggio di solidarietà ai giovani compagni del Frank the tank aggrediti dai fascisti di Casa Pound. I relatori che hanno presieduto all'assemblea sono stati, in ordine di intervento: Marco Lenzoni (uno dei promotori della ronda antifascista e antirazzista del 2009), Lamine Diouf (portavoce del Coordinamento Migranti Toscana Nord), Anna Brambilla (Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione), Marco Da Ros (Radio Black Out Torino), Claudia Bienaimè (consigliera comunale Carrara Bene Comune), Marcello Palagi (rivista 32). Aboubakar Soumahoro e Saverio Tommasi non sono potuti intervenire all'assemblea, ma hanno tenuto a ribadire il loro appoggio all'iniziativa comunicando la loro disponibilità per il proseguo della campagna. Il dibattito che si è sviluppato è stato interessante e con vari spunti e proposte concrete per lo sviluppo di una campagna come quella di legittimo(il)legale, che si pone l'obiettivo di contrastare fortemente le leggi e le ordinanze razziste nel nostro Paese. Il moderatore (Alessandro Della Malva, uno dei promotori della ronda antifascista e antirazzista di Massa) ha dato inizio all'assemblea denunciando l'atteggiamento dell'Amministazione comunale che invece di sostenere un'iniziativa importante per difendere i principi di civiltà e antirazzismo che sono contenuti nella Costituzione, ha creato problemi: non ultimo la concessione di uno spazio per l'assemblea totalmente inadeguato (spoglio, freddo e con acustica tale da rendere impossibile seguire il dibattito in modo accettabile: un capannone di rimessaggio delle corriere!), invece di mettere a disposizione una sala istituzionale. Si propone una mozione di solidarietà nei confronti dei compagni del Frank the tank. Apre gli interventi dei relatori Marco Lenzoni, presentando gli aspetti principali dell'esperienza della ronda popolare antifascista e antirazzista del 2009 a Massa e spiegando come quella iniziativa di base contribuì in modo determinante alla chiusura dell'esperienza reazionaria (vere e proprie prove di fascismo) delle ronde istituite dal Pacchetto sicurezza di Maroni. Marco ha citato la "benedizione" data alla ronda del 2009 da un'anziana partigiana per sottolineare, sia il carattere popolare di quella iniziativa, sia il suo valore nella difesa dei diritti conquistati e il legame tra antirazzismo e antifascismo. Ha quindi espresso il concetto che se ci sono leggi che vanno contro gli interessi legittimi delle masse popolari ci si deve organizzare affinchè per le istituzioni che le hanno promulgate divenga impossibile applicarle (la ronda di MS, il malessere diffuso nel Paese portò alcune amministrazioni prima a rifiutare a livello comunale le ronde di Maroni poi a presentare domanda di incostituzionalità). E che occorre poi portare la solidarietà a quanti per praticare concretamente questo principio finiscono in galera o sotto processo: un esempio positivo è quello della consigliera comunale Claudia Bienaimè (Carrara Bene Comune) che ha preso pubblicamente posizione sugli antifascisti che andranno a processo per la contestazione a Thilger. Lamine Diouf interviene rinnovando la solidarietà al circolo Frank the tank e ricordando che i fascisti e i razzisti non attaccano solo i migranti, ma tutti coloro che combattono per i diritti umani e che "per questo siamo tutti nella stessa barca". Ricorda l'esperienza dell'occupazione del Duomo di Massa da parte dei migranti per far uscire molti di loro dalla clandestinità: l'obiettivo dell'occupazione fu raggiunto al 90% grazie al protagonismo dei migranti e alla grande solidarietà di molte persone, che assunsero i migranti per permettere loro di avere la regolarizzazione. Precisa che parlare della Bossi-Fini, non deve far dimenticare le altre leggi razziste a partire dalla legge Turco-Napolitano, la legge di centro sinistra, che istituzionalizzò i CIE allora chiamati CPT. In Italia, denuncia Lamine, manca una legge quadro sull'immigrazione e si va avanti a forza di decreti legge. I migranti pretendono una legge quadro che rispetti i diritti umani. L'Italia prima di chiedere aiuto all'UE come succede ogni volta che c'è una tragedia deve fare la sua parte. Ricorda l'ordinanza razzista adottata dal Comune di Pisa in cui è vietato l'uso dei borsoni. Anticipa che una "carovana" dei migranti che verrà presentata in occasione della giornata internazionale a loro dedicata, partirà dall'Italia per raggiungere, procedendo per tappe verso Strasburgo. Tra le tappe italiane della carovana: Napoli, Massa e Torino. Per Lamine il cambiamento deve partire dal basso e tutto quello che è legittimo deve essere legale. Chiude il suo intervento dicendo che "lo schiavo che non lotta per liberarsi merita le sue catene". Anna Brambilla riconosce di essere rimasta molto colpita dall'intervento appassionato di Lamine. Purtroppo afferma le leggi europee sull'immigrazione che verranno poi accolte anche dall'Italia vanno tutte in una direzione peggiorativa: sono incentrate sul rafforzamento di "Eurosur", il sistema di sorveglianza delle frontiere terrestri e marittime, e di "Frontex" l'agenzia Ue che promuove la sicurezza e la gestione dei confini. E il controllo previsto avverrà per esempio attraverso l'utilizzo di navi militari o la costruzione di muri come succede in Bulgaria. Precisa che quando l'Italia è stata condannata dalla UE in tema di immigrazione, non lo è stata a causa della violazione dei diritti umani, ma perchè non garantiva le espulsioni. Denuncia la violazione del diritto alla difesa per chi è recluso nei CIE e mette inevidenza come la "Commissione De Mistura" istituita nel 2006 con il compito di disporre un'indagine sui CIE, evidenziò l'inutilità dei CIE: i risultati di questa indagine non furono però presi in alcuna considerazione dal governo italiano. La permanenza nei CIE è attualmente di 18 mesi, la maggior parte dei reclusi sono là solo perchè irregolari e accade frequentemente che non sia dato loro vedere il giudice se non una volta o addirittura mai. Per confermare la validità del trattenimento nei CIE è stata ritenuta sufficiente la "convalida` del giudice di Pace, una convalida" spesso meramente cartacea", in assenza di contraddittorio. Le leggi oggi varate sull'immigrazione si basano su tre fondamenti: 1. il migrante come persona pericolosa (ricorda che il primo troncone del pacchetto sicurezza prevedeva (legge 94/2009) addirittura l'aggravante della clandestinità cioè l'aumento delle pene se a commettere il reato era un cittadino extracomunitario presente illegalmente in Italia. Questa legge fu poi dichiarata illeggittima dalla Corte Costituzionale nel maggio 2010), 2. l'immigrazione come "emergenza", 3. il permesso di accesso agli immigrati "utili". La battaglia legale serve, afferma la Brambilla, ma essa rappresenta solo un aspetto della questione. Occorre un cambiamento sul piano culturale. E' fondamentale l'intervento delle amministrazioni comunali, non importa se grandi o piccole, tutte possono fungere da esempio da emulare. Marco Da Ros illustra il processo in corso a Torino contro 67 antirazzisti (Marco è uno degli imputati) cui sono ascritti reati per 41 mobilitazioni diverse avvenute tra il 2008 e il 2010 contro il CIE di Torino. In relazione alle ronde ha illustrato come anche a Torino ci si autorganizzasse contro le ronde leghiste. Il governo di allora ebbe, grazie a mobilitazioni di Torino, Massa e altre città, problemi di ingovernabilità. Anche riguardo ai CIE si è creata a partire dal 2010, con i presidi diffusi in molte città, le rivolte interne, le mobilitazioni contro gli enti gestori ecc. un problema di ingovernabilità. E' questo che ha portato alla chiusura di alcuni di essi tanto che oggi ce ne sono solo 6 aperti e in tutti sono messi molto male (quello di Milano, ha per esempio solo una sezione agibile). Attraverso le lotte dal basso si creano i presupposti per cambiare le leggi (disobbedienza civile), per costringere le istituzioni a fare marcia indietro. Ricorda la grande mobilitazione dei profughi e rifugiati (circa 400), che a Torino hanno occupato 4 palazzine e che il lunedì successivo avrebbero tenuto un presidio sotto il Comune per richiedere la residenza. La consigliera comunale Cludia Bienaimè sottolinea come questa sia una giornata importante per Massa e come il luogo in cui si è costretti a svolgere l'iniziativa "faccia veramente schifo". Oggi dice non ci sono spazi agibili per i giovani nelle nostre città e questo la dice lunga su come si cerca di promuovere un cambiamento culturale a fronte dei messaggi ipocriti espressi dopo le tragedie lampedusiane. Sottolinea che antifascismo e antirazzismo sono legati strettamente alla difesa della Costituzione. E che le leggi attuali sono piene di elementi razziali a volte molto subdoli: fa l'esempio della legge nazionale per cui chi non occupa stabilmente una casa popolare può esserne buttato fuori. Cosa significa "stabilmente"? I tempi che decidono lo sfratto dipendono da comune a comune e a Carrara sono ad esempio di soli 3 mesi. È ovvio dice che questa norma viene fatta rispettare principalmente quando l'occupante è uno straniero che ad esempio si assenta dal nostro paese per ricongiungersi ai suoi familiari, piuttosto che nel caso di un italiano che sta via di casa perchè lavora sulle piattaforme petrolifere. Marcello Palagi sottolinea il legame tra antifascismo e antirazzismo. Il fascismo è per sua natura razzismo. E fascismo e razzismo sono diffusi a livello di base sia a destra che a sinistra: racconta l'aneddotto di una sua visita in un circolo comunista per perorare la causa dei rom e della risposta che gli fu data da uno degli aderenti al circolo "ti do ragione su tutto tranne che sui rom". Racconta che il consigliere comunale Benedetti ha lanciato una campagna contro i rom biondi e ha scritto al Prefetto perchè controllasse se non c'erano dei bambini rapiti. Ricorda che i bambini che vengono dall'Africa vengono spesso sottratti alle loro famiglie perchè "inadatte", questa pratica con i rom è usuale. Collegando la vicenda dei compagni sotto processo per l'occupazione della stazione di Massa del 2009 al processo che lo vide coinvolto per lo stesso reato a seguito della lotta per la Farmoplant dice che la mobilitazione che si creò allora fu talmente grande che costrinse il giudice ad assolverlo con la motivazione che il traffico ferroviario non era stato interrotto, ma solo "rallentato". Al termine delle relazioni (qui riportate in modo sintetico), si è aperto il dibattito che ha aggiunto altri elementi interessanti, poi ripresi nelle conclusioni. In particolare nel dibattito sono intervenuti: Shoukri HRUB (dell'unione democratica arabo palestinese), Marcello Zuinisi (Nazione Rom), Lino Parra (uno dei condannati per l'occupazione della stazione di Massa), Paolo Babini (membro della Direzione Nazionale del Partito dei Carc), e con repliche di Anna Brambilla e Lamine Diouf. Nel dibattito Lamine ricorda l'importanza delle date della manifestazione antirazzista di Firenze del 13 dicembre per commemorare l'uccisione dei due senegalesi Mop e Modou per mano del fascista Casseri e quella del 18 dicembre giornata internazionale dei migranti. Sia Shoukri, che Paolo Babini lanciano la proposta di una mozione di solidarietà con il compagno turco, arrestato a Bergamo, Bahar Kimyongür. Conclusioni 1. L'assemblea esprime solidarietà a Bahar Kimyongür e al circolo Frank The Tank. 2. Impegno a contribuire alla promozione della manifestazione del 13 dicembre a Firenze. 3. Lancio del progetto della realizzazione di un murales che ricordi la strage di Firenze (da fare nel luogo della strage). 4. Azione sulle Amministrazioni perchè operino in controtendenza rispetto alle leggi razziali e perchè salvaguardino i valori dell'antifascismo. 5. Sviluppo di una mobilitazione popolare a sostegno e controllo dell'operato delle Amministrazioni. 6. Sviluppo di un'autorganizzazione popolare che vada nella direzione di creare l'ingovernabilità dal basso (disobbedienza civile). 7. Sollecitazione al comune di Massa perchè conceda a Nazione Rom una sede. I promotori dell'assemblea "Da Lampedusa a Massa"