orto di carta

STORIA

Nel 2006 Nicola Savio e Noemi Zago iniziano, in parte volontariamente in parte in maniera casuale, un processo di cambiamento. Dal centro di città si trasferiscono nella campagna dell’hinterland torinese ed iniziano a sperimentare i vari aspetti dell’autoproduzione, del riciclo e del riuso.
Le tematiche ambientali e sociali legate ai cambiamenti climatici, ai consumi energetici ed agli smottamenti sociali determinati dalla disponibilità di combustibili fossili li spingono ad approfondire e sviluppare competenze legate alla produzione alimentare ed alle tecniche di resilienza.
Pochi anni dopo il processo viene integrato da una prima “finestra virtuale” con l’apertura di un blog che, attraverso un canale comunicativo informale, svolgeva il duplice ruolo di diario e di strumento di confronto. Inizia, inoltre, un lavoro di divulgazione e diffusione delle tecniche legate all’agricoltura naturale, sinergica ed alla progettazione sostenibile.
Nel 2010 risulta evidente come gli spazi, fino ad allora occupati, non siano adeguati per continuare il percorso intrapreso. Nel 2011 iniziano i lavori su un ettaro di terreno acquistato a Lessolo (To) nei pressi di Ivrea dove poter dare un nuovo corso ed una realtà permanente al laboratorio di resilienza alimentare ed energetica OrtodiCarta che si costituisce come associazione abbandonando il limite “famigliare” per collettivizzare ed aprirne l’esperienza.

GLI OBIETTIVI

Primo obiettivo dell’associazione OrtodiCarta è quello di supportare la creazione una micro-fattoria sperimentale che sia in grado di produrre la maggior quantità di cibo ed energie con il minor input esterno possibile, soprattutto di derivati del petrolio e, allo stesso tempo, migliorare l’ecosistema in cui si va ad inserire mantenendo la fertilità del suolo e aumentando la biodiversità anche in spazi relativamente limitati.
Le azioni di OrtodiCarta si rifanno ai principi etici della permacultura:
Cura della Terra – preservazione del suolo, della biodiversità, dei cicli naturali
Cura delle persone – creazione di reti di scambio mutualistiche
Impostazioni di limiti al consumo – preservazione ed implementazione delle risorse