Allora. Il più grande difetto della tesi è l’essere particolarmente frammentata.

Vorrei mantenere la struttura del discorso ma:
-riassumere notevolmente tutto il primo capitolo. È importante come preambolo però è anche molto ripetitivo.
-Tagliare quasi completamente il secondo capitolo: nella tesi mi soffermo molto sul “prima del movimento ecologista” ma direi che nell’articolo se ne può fare a meno
-mi vorrei invece soffermare su movimento antinucleare, primi anni Ottanta e sul ruolo assunto da Nuova Ecologia.(ho ricostruito la vicenda che porta alla nascita della rivista e i primi anni dell’esperienza editoriale).

Inizio qui una lavorazione “a posteriori”.
L’idea iniziale era molto molto confusa. Mi interessavano i concetti di “partecipare”, “cosa vuol dire partecipare”, “cos’è la democrazia”, “come sta cambiando la democrazia”. (Tutto questo riferito all’Italia e alla Prima Repubblica)
In questo iniziale momento di ricerca ho fatto un po’ di tutto… letto libri che si occupavano di questa tematica (uno tra tutti: Millefiorini La partecipazione politica in italia) e chiesto pareri a professori che mi sembrava potessero occuparsi di questa tematica. In quel periodo ero in Francia, a fare uno stage a Le Monde Diplomatique e ho chiesto pareri a un giornalista sociologo che lavorava lì, che aveva fatto studi sul calo di affluenza alle urne degli ultimi decenni.(mi diceva che , secondo i suoi studi, sono i luoghi in cui il reddito e il livello culturale sono più bassi a essere colpiti per primi dal calo di affluenza alle urne) In questo periodo un po’ caotico ho anche letto i sondaggi dell’istituto Cattaneo, a proposito delle percentuali dei votanti ad ogni elezione.

Il mio relatore mi ha poi aiutato a organizzare i mille spunti, dicendomi due cose essenziali

In virtù di questo stimolo, ho deciso in primo luogo di circoscrivere le riflessioni iniziali al passaggio da anni Settanta ad anni Ottanta. Quel momento così spesso additato come la fine della grande ondata partecipativa esplosa tra il 68 e il 77, l’inizio dell’involuzione nel privato, mi sembrava potesse essere utile per comprendere qualcosa di più sulla trasformazione sulle dianamiche partecipative.

Per DELIMITARE la questione in materia definitiva ho analizzato diverse sintesi sull’Italia Repubblicana (per osservare come all’interno di essa è stato collocato il passaggio agli anni Ottanta), e analizzato diversi testi specifici sugli anni Ottanta:
1. Ginsborg Paul, Storia d’Italia dal dopoguerra ad oggi, Torino, Einaudi, (1988)
2. Lanaro Silvio, Storia dell’Italia repubblicana, Venezia, Marsilio, (1992)
3. Crainz Guido, Il paese mancato. Dal miracolo economico agli anni ‘80, Roma,
Donzelli editore, (2003)
4. Gervasoni Marco, Storia d’Italia degli anni ‘80. Quando eravamo moderni,
Venezia, Marsilio Editori, (2010)
5. Ginsborg Paul, L’Italia del tempo presente: famiglia, società civile, Stato 1980-
1996 Torino, Piccola Biblioteca Einaudi, (1998)
6. Paolo Capuzzo Gli anni Ottanta in Europa in Contemporanea / a. XIII, n. 4,
ottobre 2010
7. Beppe de Sario, Passato prossimo venturo,in “Zapruder. Storie in movimento”
gennaio/aprile (2010)
8. Colarizi Simona, Gli anni Ottanta come storia, Soveria Mannelli, Rubettino
editore (2004)

Tutte queste letture mi hanno permesso di inquadrare con precisione il periodo scelto. Da queste letture sono emerse due linee storiografiche. (rispetto alla questione della partecipazione)

NSM —> Autori che se ne sono occupati —> A.Touraine, C. Offe, J. Habermas, A. Melucci, R. Inglehart.

I tre movimenti principali che si sono che formano la cateoria dei NSM sono quello eologista, pacifista, femminista.

Ho scelto di analizzare la nascita del movimento ecologista.Ho iniziato con il leggere tutto ciò che ho trovato in materia, ed all’inizio ho trovato solo libri di sociologi
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