Non è da lui
È successo di nuovo, casso.
Questa volta la medicina non è servita, l’impulso ha prevalso.
Annuso la preda, che ci posso fare. Il sangue riempie la testa, l’uccello pompa e il gioco è fatto. Bell’esempio di animale che sono.
Mi ero ripromesso che non ci sarei cascato ancora, troppo rischioso. Mi ero anche confessato con monsignore, è stato lui a consigliarmi i farmaci. Una dose minima, ovvio, mica da rischiare la castrazione chimica. Ma con la bamba deve aver fatto qualche cazzo di reazione. Monsignore, un sant’uomo, era pure riuscito a concedermi un bonus sulla “carta-sfogo”, avevo diritto a nuove escort regolamentari. Niente, tutto inutile, le puttane non mi danno piacere.
E adesso il mio trench da 5.000 euro è sgualcito, ho anche uno strappo nei pantaloni.
Almeno non mi ha visto nessuno, incolperanno qualche balordo di rom.
Appunto sul blackberry “insistere su problema campo nomadi” prima di infilarmi in tangenziale. Non devo fare tardi, dirò che ho avuto un contrattempo.
“Allora, ci hai parlato?”.
“Il telefono è staccato”.
“Ma putana vacassa, là fuori c’è il pienone, dovrebbe già essere qui”.
“Lo so, è in ritardo, non è da lui. Non ti agitare, che quando arriva se li beve tutti, come sempre”.
“Aldo, eccolo”.
“Reverendo capomastro, finalmente… per il raduno è tutto pronto”.
“Sì, sì, va bene, datemi un secondo”.
“Qualche problema?”
“No, solo un contrattempo. Che argomento danno i sondaggi?”
“Al primo posto l’insicurezza che generano i venditori di cocco sulle spiagge”.
“Ah sì, giusto. Fate suonare l’inno, voglio il mio pubblico caldo”.
(emanuele del medico)