Oliosutela

Quando il babau piange, un olio denso solca la sua maschera e ricopre i corpi degli abitanti del paese di babau.
Quando gli amanti si stringono, i loro corpi fuggono lontani l’uno dall’altro, tanto che la nostalgia uccide il desiderio nel reame del babau.
Quando le mani del popolo delle citta’ si incontrano scivolano l’una sull’altra ed anche i loro stessi arti sono impossibilitati al contatto.
Le strade sono scivolose nei giorni tristi del babau, si cade, e se si riesce ci si rialza da soli, oppure si rovina in terra.
Ogni tanto si incontrano dei crocicchi di carne invischiati tra di loro incapaci di discricarsi, eppure i loro corpi non si conoscono, tanto sono imprendibili.
Non ci si puo’ fermare a parlare sulle strade frequentate dal babau, e’ un mondo di spostamenti veloci. L’incedere del tempo e’ frenetico, si scivola via gli uni dagli altri, e non resta nulla. Ogni oggetto cade dalle mani. Non si conosce e non si possiede veramente nulla. Si desidera, e tanto. Si vaga, si afferra, e subito tutto scivola lontano. Bisogna temere il contatto. Chiunque potrebbe tenderti la mano e trascinarti a terra con lui. Potresti non piu’ rialzarti.
A volte il babau cade in un sonno profondo e poi sogna e piange. Nel suo sogno un largo abbraccio avvolge gli abitanti del paese di babau, potrebbero toccarsi, ma la paura e’ il primo dei bisogni nel regno di babau. Tutto resta immobile. E tutto torna a scivolare lontano. Il babau si sveglia e piange, piange tutte le nostre paure.