riflessioni-incontro-inverno-2010

Che senso ha un progetto come quello di indy nel 2010 ?

L’idea di un media dal basso, fatto da attivist* resta importante e la sua
realizzazione necessaria. La frustrazione su cosa sono i media tradizionali
è sempre forte e le bestemmie caratterizzano ancora la rassegna stampa
mattutina di tant*…

D’altro canto il mondo di internet è molto cambiato negli ultimi 10 anni,
ai tempi di Seattle la piattaforma di indy era utile come quasi unico
spazio libero, sicuro e aperto a tutti. Oggi quasi tutti i gruppi del
movimento hanno un proprio sito, i blog si moltiplicano… (tengo fuori da
questa analisi facebook, perché fondamentalmente lo ritengo una gran
cagata, e se una parte dei-lle militant* pensa di poter organizzarsi con
una piattaforma di auto-schedatura e di scopo commerciale, vabbeh il
problema sta lì) indy diventa un sito fra gli altri, e manco il più figo
spesso.
Rifar vivere il progetto indy però deve essere qualcosa di distante dalle
logiche concorrenziali. Anche perché il movimento non è in un momento d’oro
e le forze in gioco sono quelle, ben limitate. Indy ticino non è
particolarmente viva in questo momento, eppure penso che la gente attiva su
internet scriva ancora, solo che lo fa altrove. E infatti la maggioranza
delle newswire sono copia-in-colla da altri siti.

Il progetto indy ha altre grandi potenzialità oltre quella di permettere a
tutt* di scrivere.

- È particolarmente sicuro e questo deve essere ribadito più spesso, anzi
deve essere ribadito l’inverso : avvisare la gente che se scrive su molti
siti rischia di beccarsi i pulotti a casa il giorno dopo…
- È un media globale e con il tam tam delle traduzioni aiuta tantissimo a
far sì che lotte distanti siano sentite proprie in altre parti del mondo…
- È aperto a tutte le parti del movimento, dunque luogo di confronto e di
ponte.
- È conosciuto veramente da tant*, poi magari l’ultima volta che ci sono
andat* è stato 6 mesi fa, ma è un progetto storico, importante.

Tutte queste potenzialità nella nostra homepage non sono mica troppo
visibili…
L’unico spazio aperto è il newswire e quindi non ci si può lamentare che
diventi un calderone miscioz…

Ecco alcune idee che sono saltate fuori alla riu :

- Dividere gli scritti autentici dai copia-in-colla, le analisi dai
comunicati stampa, ecc.…
- Creare spazi per altri tipi di interventi, quindi video, spazi
artistici, ecc.

Alla fine in questo momento non ci sono mille manif o azioni in ticino, ma
conferenze, discussioni ce ne sono sempre ed è da qui che il movimento si
rigenera, riparte, indy lo può aiutare. Solo che un* si dice « boh ma mica
publico cosa su indy ? ». Creare più spazi differenti di interventi, aiuta
la gente a capire che il progetto indy non è chiuso e che chiunque può
rinnovarlo e non c’è un solo tipo di intervento ben accetto.
Mettere particolarmente in risalto gli interventi autentici aiuta a
motivare chi si prende il tempo di farli.
Sarebbe figo se indy diventasse una mappa del movimento. Accedendo a indy
tu capisci la situazione del movimento, quindi una collaborazione più
stretta con gli altri siti, i blog… in modo tale che il copia-in-colla
perda un po’ di senso, ma che ci sia direttamente il collegamento…
Per esempio si diceva che è più interessante se dall’homepage di indy si
acceda direttamente alla scatola nera piuttosto che di tanto ci sia il link
nei newswires.

E quindi si invita tutt* a rifletterci, a guardare gli altri siti indy del
mondo e a cogliere idee pratiche da poi riportare al gruppo…