Nelle nuove schede ospedaliere regionali, approvate dalla Giunta Regionale e pubblicate sul Bur del 10 dicembre,
il centro polifunzionale di Caprino sparisce completamente”.
Lo denunciano i consiglieri regionali del PD, Franco Bonfante e Roberto Fasoli, che martedì presenteranno un’interrogazione a risposta immediata alla giunta regionale.
“L’allegato C della delibera –prosegue Bonfante- menziona nell’Ulss 22: Bussolengo, Villafranca, Malcesine, Isola della Scala, Negrar, Peschiera,
Villa Garda, Valeggio sul Mincio, insomma tutti gli ospedali, ma anche gli ex ospedali, tranne Caprino”.
Cosa significa? “In pratica la chiusura del punto di primo intervento di Caprino, la fine del presidio per l’emergenza del Baldo Garda”
C’è da ricordare che il presidio di Caprino, è l’unico pronto soccorso che c’è nel raggio di chilometri nel comprensorio montano.
Per un intervento di urgenza, quindi, i punti più vicini sarebbero: Malcesine, Peschiera e Bussolengo.
“Chiederemo al presidente Zaia di intervenire per rettificare le schede o comunque di rimediare all’errore, se di errore si tratta….”,
precisa il vicepresidente del Consiglio Veneto, ch eprò, poi, ci ripensa e dice: “Macchè errore!
Qui c’è una chiara volontà politica di far morire gradualmente il centro polifunzionale di Caprino.
Lo scorso settembre la riduzione dell’orario dell’ambulanza medicalizzata, ora le voci ricorrenti della chiusura del punto di primo intervento,
mentre stiamo raccogliendo informazioni su altre tegole che cadranno sulla sanità caprinese.
E pensare che Tosi e il suo scudiero Coletto avevano fatto promesse ben diverse”.
I consiglieri regionali del partito democratico, sottolineano inoltre, come il centro polifunzionale di Caprino venga citato nell’allegato G della medesima delibera:
“Che però è l’allegato che riguarda esclusivamente i servizi territoriali.
Questo avvalora ulteriormente la mia tesi: Lega e Pdl hanno deciso di trasformare l’ex Ospedale di Caprino in una specie di Casa di Riposo,
cancellando un po’ alla volta ciò che rimane di sanitario.
Una scelta incosciente poiché abbandona completamente un’area importante della nostra Provincia, e ben consapevole
che i servizi confluiranno sempre più dove politicamente si è scelto di farli confluire: le cliniche private”.
da ReportGarda