LA MUSICA DI BRUCE: WORKING ON A DREAM

Forse a Lazise servirebbe una Factory di worholiana memoria per i giovani e meno giovani, talentuosi o meno, che vivono per la musica, la fotografia e per la settima arte, il cinema. Se pensiamo ai nostri miti d’oltre manica ed oltre oceano, molti sono nati artisticamente negli scantinati e nei garage, eppure sono diventati delle rock star, senza bisogno di poli culturali milionari. Non solo musicisti, anche molte aziende che hanno cambiato il nostro modo di vivere sono nate in un garage: Google, Apple, Harley Davidson, Amazon, Luxottica…idee brillanti incastonate nella testa di persone con scarsi mezzi ma motivate da un immane desiderio di risolvere un problema concreto, o solo rispondere ad un’ambizione personale. In una battuta, questo è il sogno americano in azione! I tempi sono difficili, ma ricordiamoci che viviamo nell’unica regione europea più ricca della Baviera, il nostro caro Veneto, terra di lavoratori che in pochissimi anni è passata dalla miseria più nera ad un benessere economico che oggi pare scricchiolare sotto il peso del malgoverno, delle mafie, del dissesto ambientale, con conseguente perdita di qualità della vita. Ecco che in un crescendo di scandali e cronaca nera, spunta una bella notizia che infonde speranza nel futuro: Bruce Turri, un venticinquenne di Castel D’Azzano che rimboccatesi le maniche si è costruito da zero e di tasca propria ciò che doveva sorgere a Lazise in località Rocchetti, ma senza spendere 12 milioni di euro. Bruce con i suoi soli risparmi ha realizzato il suo sogno di ragazzo, uno spazio per artisti, studenti e appassionati, 250 metri quadri suddivisi in quattro stanze: una sala di registrazione, un’aula per lezioni con batteria fissa, un monolocale per ospitare i musicisti in arrivo e un salone con un palco per i concerti che può diventare all’occasione un set per un servizio fotografico, o la presentazione di un libro, spazio aperto per incontri, dibattiti e mostre, proiettare film, tenere corsi di fotografia e video. Aperta da pochi giorni, la Factory in via Garibaldi 37 a Castel D’Azzano ha già cambiato la vita a Bruce Turri che su Facebook confessa: «Tutto è cambiato radicalmente da quando ho aperto questo spazio, e direi in meglio. Sento un’energia diversa, sento il supporto e l’entusiasmo della gente». «Nonostante quello che sta accadendo», prosegue Turri, «il momento difficile intendo, l’amore per la musica e la cultura mi stanno regalando momenti intensi, di pura gioia, e con me tutte le persone che si stanno avvicinando a questa nuova realtà». La lezione di Bruce è che lavorando i sogni possono diventare realtà, e che per concretizzarli serve tanto tempo e fatica e una grande determinazione, piuttosto che project financing ed accordi speculativi di dubbio interesse pubblico.