#stoptheNSA

Per il prossimo 11 febbraio l’EFF, assieme ad altre organizzazioni, promuove una giornata di mobilitazione e protesta contro la sorveglianza ed il controllo di massa

#stoptheNSA

Per il prossimo 11 febbraio l’EFF, assieme ad altre organizzazioni, promuove una
giornata di mobilitazione e protesta contro la sorveglianza ed il controllo di
massa .

La scelta della data è altamente simbolica: nel gennaio del 2012 venivano
abbandonate dal parlamento USA, sotto la pressione della proteste dentro e fuori
internet, le proposte di legge SOPA e PIPA, che sotto la bandiera della difesa del
copyright aprivano la strada ad una più stringente censura sul web (un modello
simile al nostrano regolamento sul copyright dell’AGCOM, che entrerà in vigore
il prossimo marzo).

Il giorno 11 gennaio 2013, un anno dopo la vittoria contro tali proposte di
legge, veniva trovato morto Aaron
Swartz
, hacker, attivista, che
partecipò attivamente alla campagna contro SOPA/PIPA. Aaron era sotto processo
(rischiando decenni di carcere) per le sue azioni a favore dell’accesso libero
alle pubblicazioni di riviste accademiche. Qui e qui trovate altre iniziative in sua
memoria, ma soprattuto per ricordare e continuare le battaglie che aveva combattuto.

Un anno ed un mese dopo, l’EFF propone di passare al contrattacco, e sul modello
della mobilitazione contro SOPA e PIPA, propone una campagna di pressione sui
rappresentanti al congresso degli Stati Uniti contro le leggi che permettono la
sorveglianza di massa dentro e fuori il territorio USA.

Condividiamo gli obiettivi e le motivazioni di questa campagna e ci auguriamo
che si moltiplichino il più possibile le iniziative contro lo strapotere degli
apparati di sicurezza e di informazione sulle due sponde dell’Atlantico (e
altrove). Anche se non ci aspettiamo molto da una campagna di pressione di
questo tipo (è tipicamente americana e probabilmente andrebbe declinata in
maniera leggermente diversa nel contesto europeo), ci piacerebbe vedere il
governo USA (e gli altri) fare qualche passo indietro, anche momentaneo, sulle
tematiche della sorveglianza, così come è avvenuto per gli ultimi tentativi di
riforma del copyright.

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