N.B. ho pensato di iniziare con la casa famiglia e con il campo rom perché, pur essendo considerati “soggetti a rischio di esclusione sociale” (classificazione bruttissima, ma tant’è), sono persone con le quali ci si può rapportare normalmente. Viceversa, nel caso ad esempio dei disabili ci sarebbero trafile un po’ più lunghe: bisognerà chiedere almeno l’autorizzazione ai genitori o ai tutori, capire cosa i ragazzi sono in grado di fare e se hanno voglia di farlo…