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appunti_sparsi sull'openaccess

Loop e feedback

Davide chimica

L’iniziativa è stata strutturata attraverso un’introduzione generale della tesi triennale in chimica di Davide (riguardante lo studio comparato di 4 catalizzatori per una reazione in grado di produrre il cosiddetto “syngas”) seguita da una serie di riflessioni sul mondo della ricerca nel quale ci si inserisce durante il mesi di tirocinio previsti dal corso di studi. Presenti una trentina di persone del giro di sapienza clandestina.

Nella seconda parte dell’incontro Davide ci ha raccontato le sue peripezie da tesista triennale alle prese con una strumentazione limitata e il più delle volte di difficile accesso. Come ad esempio il microscopio elettronico messo a disposizione dalla sapienza che viene a costare 50 euro l’ora costringendo chi lo utilizza ad analisi frettolose e non replicabili. Da qui si è preso spunto per parlare delle modalità con cui viene giudicata la produzione scientifica in termini di h-index ecc… È emerso il fatto che gruppi come quello in cui ha lavorato Davide che gestiscono un laboratorio ma senza possedere strumenti di misura non prettamente “chimici” (spettrometri raman, microscopi elettronici ecc…) ma necessari ai fini delle ricerche portate avanti siano inevitabilmente svantaggiati rispetto a gruppi più finanziati e accessoriati. È dunque evidente che alla produttività scientifica misurata in base al tasso di pubblicazioni contribuisce più la disponibilità economica che la qualità della ricerca. Abbiamo anche ripreso il discorso sulla precarietà accademica e sulla Maker Faire.

Episciences

Allora ho passato un po di tempo sull internet a cercare tra “what/similar/alternative/rose/articles/journals – episciences” e questo è il top del top:

  • gente che chiede a che punto stas episcience link1 link 2
  • un epi journal jdmdh.episciences.org/77
  • "sta arrivando" targati 2013-2014
    Una plausibile analisi: sto coso è davvero appena nato, sembra che abbia un po deluso i tempi perche l’idea nasce dal polverone sollevato nel 2013 con “the cost of Knowledge” ma ha avuto grossi rallentamenti nello sviluppo tecnico, tipo Libreant :P, quindi credo che valga la pena contattarli, e capire a che punto stanno, se li si puo aiutare, se abbiano tempo/voglia per un incontro pubblico sul tema!

bibliografia:

L’ape e l’architetto

Scienza Spa

Darnton, Robert, 2009, The Case for Books, New York, PublicAffairs; tr. it. 2011, Il futuro del libro, Milano, Adelphi.

Hess, Charlotte, Ostrom, Elinor, 2006, Understanding Knowledge as a Commons, Cambridge (MA), London, (UK), Mit Press; tr. it.. 2009, La conoscenza come bene comune, Milano, Bruno Mondadori.

Parole da chimico:
Il finanziamento dei privati (complessi industriali etc) hanno diversi rientri tramite il meccanismo delle pubblicazioni, viene indirizzata la ricerca verso trattazioni che migliorano o giustificano un processo chimico già in commercio, se non addirittura viene applicato un brevetto

Davide ci propone di fare un incontro presentando 2 tesi che apparentemente non hanno un ritorno commerciale, che invece sono inserite in 2 contesti di finanziamento differenti.

ALTRE COSE IN PIU’:

  • Oltre a Scopus e Google Scholar esiste un altro database di articoli che viene usato per calcolare h-index e altra roba che si chiama Web Of Science
    di proprietà della compagnia multinazionale Thomson Reuters indagata nel 2009 per “abuso della sua posizione rilevante nel mercato”. (Altro male maiale!!)
    Qui le pagine Wikipedia in inglese:
    en.wikipedia.org/wiki/Web_of_Science
    en.wikipedia.org/wiki/Thomson_Reuters
  • Articolo semplice e interessante che parla dei vari modi di valutare il lavoro di uno scienziato (H-index, impact factor ecc…) con delle riflessioni a proposito. https://mamidala.wordpress.com/2011/07/10/25/

DOMANDE LASCIATE SENZA RISPOSTA:

  • Il pagamento alla rivista viene fatto anche se la review non va a buon fine?
  • Se pubblico su Episcience il mio articolo finisce anche nell’archivio di google scholar?

Da fare:

quindi magari, fatelo voi

Credo che ipoteticamente per fare un quadro un minimo autocoerente
giovedì dovremmo approfondire:

  • Proiezione in Majorana de Internet’s own boy
  • L’H-index, e i vari indici bibliografici, chi li costruisce, quali sono
    gli effetti sulla ricerca, quanto sono importanti e che legame hanno con
    le case editrici, con Scholars e Scopus (che è elsevier!)
    plati
  • Episciences.org
    (leggete la wiki)
    che fama ha a livello internazionale, chi lo usa, chi ci stà dietro, ne
    esistono altri?
    cocco
  • altri dipartimenti che fanno a riguardo? qualcuno ha un amico chimico,
    informatico,geologo che ci racconta la sua esperienza?
    tutti
    e cito:
    Blocking text mining research

report mini-punta 30/11

Abbiamo parlato degli indici bibliometrici principali:

  • h_index in generale questo sistema
  • Impact Factor – The impact factor is a measure of the frequency with which the average article in a journal has been cited in a particular year. The JCR also lists journals and their impact factors and ranking in the context of their specific field(s).

E in generale abbiamo cercato di capire quali sono i meccanismi di valutazione delle riviste e degli autori.
Slide del piompo

Episciences è una piattaforma alternativa per la sottomissione e revisione di articoli nata recentemente (Maggio 2015), che si basa su archivi open source e pubblici di articoli (ArXiv e Hal). http://www.episciences.org/

Un’idea operativa è quella di elaborare un questionario da far compilare a professori e ricercatori, da stabilire se in maniera anonima o no. Le domande possono riguardare il lavoro di ricerca specifica del soggetto (come pubblicano, quanto spendono per pubblicare, con quale frequenza. perché etc. etc.) e cosa ne pensano del sitema in generale.

un po di fomento:
OpenAccess Guerrilla Manifesto

alcuni link e appuntini:

The Episciences.org project is involved in the open access movement

un articolo di un paio d anni fa sul tema con un sacco di link e news:
www.lescienze.it/news/2013/02/08/news/i.../

Scientists against Elsivier
thecostofknowledge.com/

Altre case editrici:
it.wikipedia.org/wiki/Categoria:Case_ed...

e soprattutto:
raccolta di articoli preprint, non ancora inviati ai referee
arxiv.org
tentativo (forse consolidato) di un arxiv con valore accademico
hal.archives-ouvertes.fr/
il problema è che le ubblicazione su arxiv non havvo valore accademico, in particolare su quello che è l h_index

Rif Luisa Capelli, docente di edirtoria a Torvergata, le ho scritto una mail e ha risposto così:
Io mi occupo ora di Open Access soprattutto attraverso il mio impegno nel Comitato scientifico di Open Edition Italia.
Sono disponibile per un incontro sull’argomento, intanto ti suggerisco qualche riferimento bibliografico.

Due testi certamente importanti sono:

Potete cercare articoli e slide prodotte da Antonella De Robbio, e su Roars.

Naturalmente, sono riferimenti fondamentali:
- la Dichiarazione di Budapest per l’accesso aperto: www.budapestopenaccessinitiative.org/tr...
- l’appello del matematico Tim Gowers: http://thecostofknowledge.com/