Ciao a tutti!

Ho aperto questa discussione per diventare hub di tutte le proposte, idee e fatti attorno al Rifugio Autogestito Liberamonte.

Mi dispiace dover cominciare con un notizia un po’, come dire, controversa ma ho ricevuto una mail da FranCHEsco che diceva che Alessandro Loreti (presidente di Legambiente Latina) ha varato e fatto approvare un progetto, su bando provinciale, intorno proprio a Liberamonte.

Non sono contrario all’appropriazione di risorse dello stato per progetti come Liberamonte, ma le mie perplessità ruotano innanzitutto intorno allo scarso coinvolgimento dei soggetti interessati intorno al progetto (già approvato); mi riferisco in particolare ai gruppi escursionistici Semprevisa e a me e FranCHEsco, da cui è scoccata la scintilla.

Confido nel fatto che questa mancanza sia frutto di una leggerezza, perciò stiamo semplicemente a vedere che succede.

Le condizioni che, personalmente, ho manifestato perché possa essere sostenitore del progetto, sono state queste:

1. il rifugio mantenga la sua idea originale, nonché il nome;
2. il rifugio sempre rimanga aperto e sempre fruibile da chiunque percorra quella tratta;
3. si evidenzi, nel progetto, la compente assembleare “dal basso” che ha caratterizzato la creazione di Liberamonte;
4. la gestione rimanga nelle mani di tutti, senza simboli né sovrastrutture.
5. venga lasciato, all’interno del rifugio, materiale inerente al progetto, con destinazione dei fondi, costi materiali e quant’altro sia utile ad una totale trasparenza nei confronti di tutti gli utilizzatori del rifugio.

Che ne pensate? Che ne pensiamo come movimento?

Un saluto libertario

G.

Io sono pienamente d’accordo con te, G. Liberamonte finora ha funzionato alla grande proprio perché coinvolgeva direttamente gli utenti. Non vorrei che, dando l’idea di qualcosa in mano ad altri, la gente iniziasse a disinteressarsi anche di quella manutenzione minima (riserva di legna, livello minimo di pulizia ecc.) che finora è stato il motore che ha permesso a Liberamonte di andare avanti. Personalmente schifo le “privatizzazioni”, ma trovo che in molti casi, soprattutto per le piccole cose, la gestione pubblica (anche attraverso enti appositi) deresponsabilizzi l’utenza e la renda insensibile. La gestione collettiva finora ha dato ottimi risultati (vedi l’armadietto del pronto soccorso sempre rifornito e utensili e suppellettili nuove portate da chissà chi).

Un discorso a parte per quanto riguarda la gestione trasparente delle risorse impiegate e per il fatto che il rifugio debba rimanere aperto. Dopo che tutti noi ci siamo tassati per realizzarlo senza aspettarci nulla in cambio, è il minimo che tutti sappiano come vengano impiegati i soldi della Provincia. Se il rifugio venisse chiuso, infine, e aperto solo a richiesta, prepariamoci all’ abbandono . Prima di tutto perché non è detto che tutti sappiano a chi rivolgersi per farselo aprire. In secondo luogo perché non tutti hanno voglia di chiedere un permesso con giorni di anticipo per entrare nel rifugio (le escursioni, spesso, sono cose estemporanee che si decidono il giorno stesso, solitamente festivo). E questi sono solo i due punti più evidenti, gli altri li tengo per me.

mi sembra importantissimo, a questo punto, organizzare una

festa
al liberamonte

(in tempi brevi)
per discutere personalmente della cosa.

Ma festa festa? O basta un pranzo al sacco? Io, visto che anche A.Loreti ha proposto come data il 16 luglio, proporrei di arrivare su al rifugio per pranzo!

@Fra: Cominciamo a fare girare una mail per chiamare un pò di gente a raccolta per una festa-asseblea a Liberamonte?

una festa al sacco va benissimo..
non ci formalizziamo!

permesso con giorni di anticipo per entrare nel rifugio https://www.allisonroseatelier.com/
(le escursioni, spesso, sono cose estemporanee che si decidono il giorno stesso, solitamente festivo). E questi sono solo i due punti più evidenti, gli altri li tengo per me.