Questo è il resoconto della vacanza della famiglia Dall O: Michele, Wiebke, ed il piccolo Lorenzo. |
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Il progetto proposto dalla precedente Amministrazione è sicuramente un buon punto di partenza; purtroppo è stato concepito in modo “frettoloso” (le elezioni erano ormai alle porte) e, vista la particolarità del territorio lacisiense, il progetto meriterebbe di essere ripreso coinvolgendo più soggetti (chi vive con la terra in primis). L’istituzione di percorsi di fruizione può sviluppare una forma di “turismo sostenibile” alternativo al “turismo di massa”, in particolare: Deve diventare un’occasione per coinvolgere tutti coloro che sono implicati In particolare è necessario legare questi i percorsi con i Prodotti De.Co. Consiglierei di partire da quanto è stato fatto sino ad oggi: il progetto dell’ amm.Franceschini è impostato bene, deve solo essere migliorato e sviluppato. |
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… sono daccordo i tempi sono maturi e la meta e’ a portata di mano. ….“Deve diventare un’occasione per coinvolgere tutti coloro che sono implicati Dicevo con Attilio che si dovrebbe arrivare ad organizzare un “tavolo”. come realizzare finalmente i percorsi ciclo-ippo-pedonali. |
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Partiamo dall’ABC: PER DIFENDERE IL TERRITORIO BISOGNA AMARLO, MA PER AMARLO BISOGNA PRIMA CONOSCERLO. Guido, piacere di vederti in Labzise: qui si condivide il pane quotidiano. Anche tu sei comitato. |
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Rispondendo punto per punto ad Attilio: - la visione sovralocale di tutti i progetti di natura ambientale (non solo percorsi di fruizione) è fondamentale: in natura non esistono confini amministrativi! L’intero sistema gardesano andrebbe trattato come un unico territorio, non diviso tra 3 Regioni che hanno (ahimè) sensibilità e quindi Leggi diverse..! - l’ecomuseo può essere definito attraverso: Per rispondere a ISI: |
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Sugli ecomusei dobbiamo imparare dalle amministrazioni trentine, che abbracciano l’idea di fondere la salvaguardia con lo sviluppo socioeconomico locale (penso all’esemplare lavoro del giovane Damiano Zanotelli, assessore della comunità di Val di Cembra, con l’Ecomuseo dell’Argentario ecomuseoargentario.wordpress.com/mission ). Altresì auspico che anche il Veneto col famigerato e tanto atteso Parco del Monte Baldo Veronese (se ne parla da vent’anni) scelga l’opzione storico-protezionistica su esempio della regione Lombardia con la neonata Riserva Naurale della Rocca di Manerba: un modo per destagionalizzare il turismo www.ecodellevalli.tv/cms/2013/09/20/man... Non confonderei i pannelli didattici con la segnaletica corti storiche. Il contributo richiesto alle associazioni FRANCESCO Fontana e CTG Vissinel è proprio terra-terra, poichè da parte dell’amministrazione Franceschini non c’è stato un vero e proprio coinvolgimento, nè ho visto alcun tavolo di lavoro. Diciamolo. Ricordo invece che nel programma della nuova amministrazione c’è scritto: Non ci inventiamo niente di nuovo in fondo: i percorsi ci sono di fatto, li fa la moltitudine che li percorre, che li mappa e li condivide in rete e per passaparola. |
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Aggiunto in “Allegati” la mappa del percorso di Castelnuovo del Garda “Graspo del Moro”, che come vedrete si sovrappone per un breve tratto (Colà-Pacengo via Ronchi) alla nostra bozza di percorsi a Lazise. |
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Circa gli ecomusei è un pò inutile guardare le amministrazioni trentine: hanno Leggi diverse che nel tempo hanno saputo sviluppare una maggiore sensibilità da parte delle società locali e una forte identità legata all’ambiente naturale (in trentino la natura ha un valore economico..) La Rocca di Garda e il parco del Baldo sono progetti che (ahimè) stanno affondando: l’uno per la mancanza di un progetto condiviso tra Garda e Bardolino, l’altro per la mancanza di fondi regionali (il Veneto sta chiudendo il rubinetto per le aree verdi). In quest’ottica sarebbe preferibile guardare verso un modello di ecomuseo APERTO (cat. 4 o 5 IUCN): un paesaggio protetto capace di relazionarsi con le attività antropiche tradizionali in modo da sviluppare un valore economico oltre a quello paesaggistico, naturalistico, etc.. UN ECOMUSEO CAPACE DI MANTENERSI DA SOLO, quindi con maggiore capacità di sopravvivenza! A parere mio non dovrebbe esserci differenza tra pannelli didattici e segnaletica (=cartelli) davanti alle corti storiche: se i ragazzi vedono sul percorso i cartelli con info e disegni fatti da loro, sentono la ciclabile come cosa propria. E’ brutto far fare ai ragazzi un lavoro didattico e metterlo in un cassetto per poi stampare su cartello il matriale fatto da tecnici. Piuttosto utilizziamo il lavoro fatto dai tecnici (è già pronto) come linea guida per i ragazzi, in modo che non scrivano cose errate. La speranza è l’ultima a morire: spero che non sia l’ennesimo punto di un programma politico che poi viene disatteso. Come giovane pianificatore ho visto molti bei propositi ma pochi alla fine si sono realizzati. La moltitudine va educata: possono anche indicarti quale area è oggetto di interesse ma le modalità di fruizione devono essere predisposte dall’operatore pubblico. L’idea di recuperare le strade bianche e di basare su di esse il percorso ciclopedonale, ad esempio, è un’idea vincente: educheremmo il cittadino a rivivere strade che ormai sono cadute in disuso! |
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Alcuni link di approfondimento Parafrasando il presidente della provincia di Trento: «C’è un turismo di massa, quello che frequenta il lago di Garda, e c’è un turismo lento, quello che apprezza il monte Baldo…Il nostro compito è quello di integrare questi due fenomeni». |
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E’ un piacere confrontarsi su questi argomenti, ma la mia paura è che stiamo portando la discussione verso una dimensione troppo “filosofica” e teorica.. se l’attore pubblico non partecipa alla discussione indirizzandola verso questioni di natura pratica rischiamo di fare saggistica per nulla. |
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#Candal’ua, forse c’è un equivoco: non siamo qui per appaltare le idee, ma per socializzare i saperi. |
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Ma confrontarsi con chi? Tra di noi poveri cittadini? Ci terrei a fare chiarezza su questo punto. |
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non esiste nessun altro spazio di condivisione simile a questo, è un’occasione unica per il confronto. non mi considero tanto povera, il mio voto conta uno ed è tanto e per averlo se lo devono “guadagnare”. |
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