PERCORSI RURALI-SOCIALIZZANDO PASSIONI E SAPERI

Verso la fine dell'amministrazione Franceschini, è stato approvato con delibera 162 un progetto di percorsi ciclo-pedonali. Il progetto giace in un armadio all''ufficio tecnico, non è definitivo, ma è una buona base sindacale da cui partire. Pensate ai percorsi come un contenitore, all'opportunità per ciascuna associazione (culturale, sportiva, ambientalista...)di veicolare le proprie attività ed i propri saperi, attraverso beni collettivi come le strade di campagna. Come sprigionare il paesaggio rendendolo facilmente fruibile a residenti e turisti.
 

Questo è il resoconto della vacanza della famiglia Dall O: Michele, Wiebke, ed il piccolo Lorenzo.
www.veramente.org/wp/?p=11761

 
 

Il progetto proposto dalla precedente Amministrazione è sicuramente un buon punto di partenza; purtroppo è stato concepito in modo “frettoloso” (le elezioni erano ormai alle porte) e, vista la particolarità del territorio lacisiense, il progetto meriterebbe di essere ripreso coinvolgendo più soggetti (chi vive con la terra in primis).

L’istituzione di percorsi di fruizione può sviluppare una forma di “turismo sostenibile” alternativo al “turismo di massa”, in particolare:
- dare nuova visibilità e valore ai prodotti dell’entroterra lacisiense;
- tutelare maggiormente il retaggio culturale e naturale dell’entroterra;
- dare ai turisti un’ alternativa al turismo rivierasco;
- comunicare l’identità della campagna lacisiense;
- dare sostegno alle comunità locali residenti nell’entroterra;
- re-distribuire la ricchezza derivante dal turismo (oggi ne gode la fascia perilacuale);
- educare i visitatori e ridurre gli impatti negativi del turismo rivierasco.

Deve diventare un’occasione per coinvolgere tutti coloro che sono implicati
istituzione un forum permanente o una struttura equivalente

In particolare è necessario legare questi i percorsi con i Prodotti De.Co.
Come ormai ben sappiamo con Delibera n.78 del 30/11/2009 il Comune di Lazise ha istituito la Denominazione Comunale di Origine per valorizzare e promuovere i prodotti tipici e rappresentativi del territorio lacisiense.
Il riconoscimento di queste identità locali deve diventare il punto di partenza per la valorizzazione del nostro paesaggio rurale: l’incontro tra percorsi di fruizione dolce (percorsi ciclopedonali) e la promozione di prodotti tipici può sviluppare una maggiore sensibilità e attenzione progettuale per l’entroterra, capaci nel tempo di dare forma a specifici paesaggi (PAESAGGI IDENTITARI LACISIENSI) legati ai diversi prodotti certificati a livello comunale (es. il paesaggio del vino De.Co…).
Il percorso può diventare una vera e propria vetrina per i diversi prodotti nonchè espressione visibile di una forte identità locale legata dalla tradizone alla natura del luogo.

Consiglierei di partire da quanto è stato fatto sino ad oggi: il progetto dell’ amm.Franceschini è impostato bene, deve solo essere migliorato e sviluppato.

 
 

… sono daccordo i tempi sono maturi e la meta e’ a portata di mano.

….“Deve diventare un’occasione per coinvolgere tutti coloro che sono implicati
istituzione un forum permanente o una struttura equivalente”…

Dicevo con Attilio che si dovrebbe arrivare ad organizzare un “tavolo”.
Io mi rendo disponibile per questioni di “segreteria” se serve e penso che Labzise sia una buona applicazione si puo’ caricare documentazione che puo’ essere resa pubblica anche senza l’iscrizione al gruppo … e quant’altro.
Un luogo dove raccogliere tutta la documentazione e i riferimenti per contribuire a fare il punto su:

come realizzare finalmente i percorsi ciclo-ippo-pedonali.
 
 

Partiamo dall’ABC: PER DIFENDERE IL TERRITORIO BISOGNA AMARLO, MA PER AMARLO BISOGNA PRIMA CONOSCERLO.
-Cominciando dalle scuole e dai giovani concittadini: l’insegnante di educazione ambientale con gli altri colleghi di ruolo, ciascuno per ogni materia, aveveno già redatto una bozza di programma per studiare una corte storica ed il vicino torrente/risorgiva: saranno loro, anno per anno, a redarre i pannelli informativi da posizionare in ogni corte storica. I ragazzi saranno protagonisti: gli unici che possono insegnare a loro volta ai genitori come modificare gli stili di vita famigliari.
-Agganciarsi ad un progetto ciclabile sovracomunale: capofila in provincia è il comune di Povegliano V.se e l’Ente Consorzio di Bonifica Veronese, lungo il Tartaro-Tione. Comune di Pastrengo, nostro vicino (dove nasce il Tione), la nostra Porta verso il Nord Europa con la Ciclovia del Sole.
Ho parlato con chi ha già progetti in stato avanzato, e la difficoltà maggiore per tutti loro è coordinarsi con altri comuni, perchè ciascuno pensa in maniera ristretta.
-L’acqua è l’elemento unificante di tutte le genti, fonte di vita fin dai primi insediamenti umani, ma anche fragile ecosistema che racchiude la biodiversità di numerose specie animali e vegetali (la vera attrazione turistica). L’ambiente, antropico e naturale, come Ecomuseo.

Guido, piacere di vederti in Labzise: qui si condivide il pane quotidiano. Anche tu sei comitato.

 
 

Rispondendo punto per punto ad Attilio:
- i pannelli didattici di molte corti storiche sono già stati compilati dalle Associazioni Culturali EL VISSINEL e LORENZO FONTANA: è importante sfruttare il loro materiale che può diventare sia il punto di partenza per il lavoraro dei ragazzi sia un supporto tecnico per gli insegnati.

- la visione sovralocale di tutti i progetti di natura ambientale (non solo percorsi di fruizione) è fondamentale: in natura non esistono confini amministrativi! L’intero sistema gardesano andrebbe trattato come un unico territorio, non diviso tra 3 Regioni che hanno (ahimè) sensibilità e quindi Leggi diverse..!
Nella mia esperienza lavorativa ho visto che il successo di un progetto intercomunale sul lago di Garda è legato:
1) alla natura geografica dei luoghi: i Comuni devono essere confinanti.
2) al “feeling” già esistente tra tecnici dei diversi Comuni: non conta tanto l’Amministrazione ma la capacità/volontà di collaborare tra i diversi Uffici interessati;
3) alla condivisione equa ed effettiva di costi-benefici derivanti dal progetto.
Personalmente credo che il nostro Comune sia ancora immaturo per stimolare una tale visione strategica: dovrebbe farsi accompagnare da Comuni più maturi in questo settore, come Pastrengo.

- l’ecomuseo può essere definito attraverso:
a) una visione storico-protezionistica che vede l’ecomuseo come un parco protetto (es. USA);
b) una visione flessibile che vede l’ecomuseo come un sistema aperto a molteplici usi, capace di relazionarsi con ciò che lo circonda (es. attività antropiche, turismo..).
Sarebbe importante puntare su questa seconda visione al fine di legare la promozione dello sviluppo socioeconomico delle società locali con la promozione della tutela.
MA per fare ciò necessitiamo di strumenti urbanistici adeguati: un piano d’area specifico capace di relazionarsi con le regole vigenti aldifuori dell’ecomuseo (es. PAT). Questa volontà deve nascere all’interno dell’Amministrazione vigente.

Per rispondere a ISI:
- l’istituzione di tavolo di lavoro deve essere appoggiata e patrocinata dall’Amministazione vigente. Altrimenti si rischia di “fare i conti senza l’oste”.. questi tavoli di lavoro (se fatti seriamente) prendono un sacco di tempo ed energia, l’appoggio da parte del Comune è fondamentale sin dai primi passi! Solitamente è il Comune stesso che sceglie il tipo di piattaforma su cui basare il tavolo di lavoro in modo da garantire il suo monitoraggio continuo e partecipato.

 
 

Sugli ecomusei dobbiamo imparare dalle amministrazioni trentine, che abbracciano l’idea di fondere la salvaguardia con lo sviluppo socioeconomico locale (penso all’esemplare lavoro del giovane Damiano Zanotelli, assessore della comunità di Val di Cembra, con l’Ecomuseo dell’Argentario ecomuseoargentario.wordpress.com/mission ).

Altresì auspico che anche il Veneto col famigerato e tanto atteso Parco del Monte Baldo Veronese (se ne parla da vent’anni) scelga l’opzione storico-protezionistica su esempio della regione Lombardia con la neonata Riserva Naurale della Rocca di Manerba: un modo per destagionalizzare il turismo www.ecodellevalli.tv/cms/2013/09/20/man...
Chissà! Forse anche la Rocca di Garda un giorno.
Il nostro SIC-ZPS IT3210018 “Basso Garda” invece è diventato una barzelletta a causa della seconda visione di cui Guido sopra: lo sfruttamento economico ha avuto il sopravvento.
Tuttavia con i collegamenti ciclabili “Anello del Garda” si può sopperire collaborando con i comuni dell’area SIC IT3210007 Monte Baldo, Val dei Mulini, Senge di Marciaga, Rocca di Garda; SIC
ZPS IT3210008 Fontanili di Povegliano; SIC ZPS IT3210003 Laghetto del Frassino a Peschiera.

Non confonderei i pannelli didattici con la segnaletica corti storiche. Il contributo richiesto alle associazioni FRANCESCO Fontana e CTG Vissinel è proprio terra-terra, poichè da parte dell’amministrazione Franceschini non c’è stato un vero e proprio coinvolgimento, nè ho visto alcun tavolo di lavoro. Diciamolo.
Si è visto recentemente in consiglio comunale con il voto “formalmente” contrario della minoranza all’acquisizione della chiesetta di S. Antonio al Palù dei Mori, donata da F. Fontana alla collettività. Si è persa l’occasione di dare piena soddisfazione ad un lavoro così certosino.
sac3.halleysac.it/c023043/de/attachment...
Ma non voglio addentrarmi oltre in valutazioni cultural-politiche.

Ricordo invece che nel programma della nuova amministrazione c’è scritto:
“Servizi ed iniziative previste (con il contributo del cittadino)”, e tra queste ai primi posti cè “progetto definitivo per l’attuazione di percorsi ciclabili e pedonali nell’ottica di una corretta fruizione delle bellezze del territorio di Colà- Lazise-Pacengo”.
Allora credo che ci dobbiamo mettere d’impegno, perchè non l’hanno scritto per niente.
Il comune di Castelnuovo ad esempio, ha sviluppato il percorso “graspo del moro” grazie alla volontà dell’associazione Legambiente ed Almabike, che addirittura sconfina in quel di Lazise (senza che ce ne rendessimo nemmeno conto).
almabike.wordpress.com/percorso-graspo-...

Non ci inventiamo niente di nuovo in fondo: i percorsi ci sono di fatto, li fa la moltitudine che li percorre, che li mappa e li condivide in rete e per passaparola.
it.everytrail.com/view_trip.php?trip_id...

it.everytrail.com/view_trip.php?trip_id...

 
 

Aggiunto in “Allegati” la mappa del percorso di Castelnuovo del Garda “Graspo del Moro”, che come vedrete si sovrappone per un breve tratto (Colà-Pacengo via Ronchi) alla nostra bozza di percorsi a Lazise.
Un ringraziamento ad Alberto Zanetti delle Grafiche Zetadue srl.

 
 

Circa gli ecomusei è un pò inutile guardare le amministrazioni trentine: hanno Leggi diverse che nel tempo hanno saputo sviluppare una maggiore sensibilità da parte delle società locali e una forte identità legata all’ambiente naturale (in trentino la natura ha un valore economico..)

La Rocca di Garda e il parco del Baldo sono progetti che (ahimè) stanno affondando: l’uno per la mancanza di un progetto condiviso tra Garda e Bardolino, l’altro per la mancanza di fondi regionali (il Veneto sta chiudendo il rubinetto per le aree verdi). In quest’ottica sarebbe preferibile guardare verso un modello di ecomuseo APERTO (cat. 4 o 5 IUCN): un paesaggio protetto capace di relazionarsi con le attività antropiche tradizionali in modo da sviluppare un valore economico oltre a quello paesaggistico, naturalistico, etc.. UN ECOMUSEO CAPACE DI MANTENERSI DA SOLO, quindi con maggiore capacità di sopravvivenza!

A parere mio non dovrebbe esserci differenza tra pannelli didattici e segnaletica (=cartelli) davanti alle corti storiche: se i ragazzi vedono sul percorso i cartelli con info e disegni fatti da loro, sentono la ciclabile come cosa propria. E’ brutto far fare ai ragazzi un lavoro didattico e metterlo in un cassetto per poi stampare su cartello il matriale fatto da tecnici. Piuttosto utilizziamo il lavoro fatto dai tecnici (è già pronto) come linea guida per i ragazzi, in modo che non scrivano cose errate.

La speranza è l’ultima a morire: spero che non sia l’ennesimo punto di un programma politico che poi viene disatteso. Come giovane pianificatore ho visto molti bei propositi ma pochi alla fine si sono realizzati.

La moltitudine va educata: possono anche indicarti quale area è oggetto di interesse ma le modalità di fruizione devono essere predisposte dall’operatore pubblico. L’idea di recuperare le strade bianche e di basare su di esse il percorso ciclopedonale, ad esempio, è un’idea vincente: educheremmo il cittadino a rivivere strade che ormai sono cadute in disuso!

 
 

Alcuni link di approfondimento
www.veramente.org/wp/?p=11625

Parafrasando il presidente della provincia di Trento: «C’è un turismo di massa, quello che frequenta il lago di Garda, e c’è un turismo lento, quello che apprezza il monte Baldo…Il nostro compito è quello di integrare questi due fenomeni».
Se c’è un turismo “veloce”, distratto e fracassone (di massa appunto) sulla fascia lago, si dovrebbe favorire i percorsi interni per la creazione di un turismo lento, destagionalizzato, autentico. Non è tanto il dover decidere qual’è “l’immagine” orgogliosa che vogliamo dare di noi, ma esaltare le differenze e la DIGNITA’ di ciascuno di noi.
Diamo fiducia alle associazioni, come ai ragazzi ed i loro insegnanti. La maturità deriva dalla capacità di acquisire la coscienza delle proprie responsabilità….ma anche dai propri sbagli.

 
 

E’ un piacere confrontarsi su questi argomenti, ma la mia paura è che stiamo portando la discussione verso una dimensione troppo “filosofica” e teorica.. se l’attore pubblico non partecipa alla discussione indirizzandola verso questioni di natura pratica rischiamo di fare saggistica per nulla.
Finchè l’Amministrazione Pubblica non definisce un cronoprogramma o delle modalità per implementare il progetto qua facciamo “i conti senza l’oste”.. ad esempio: il nostro Assessore all’Urbanistica (arch. Zanetti) è a conoscenza di LABZISE? Lo segue?..

 
 

#Candal’ua, forse c’è un equivoco: non siamo qui per appaltare le idee, ma per socializzare i saperi.
Veniamo da un quinquennio di scelte unilaterali dove il confronto per la pianificazione del territorio è stato pari a zero. Qui non vogliamo tirare per la giacca nessuno, vogliamo solo avere il piacere di confrontarci per ampliare il nostro comune orizzonte.

 
 

Ma confrontarsi con chi? Tra di noi poveri cittadini?
Quindi questo forum non ha nessuna finalità pratica?
E’ in sostanza l’ennesimo contenitore di buone idee da tenere nel cassetto?..

Ci terrei a fare chiarezza su questo punto.

 
   

non esiste nessun altro spazio di condivisione simile a questo, è un’occasione unica per il confronto. non mi considero tanto povera, il mio voto conta uno ed è tanto e per averlo se lo devono “guadagnare”.
su facebook c’è vivilazise ma pochi sanno che è nato come piattaforma di propaganda politica e che difficilmente può diventare qualcosa di diverso, senza considerare tutti i limiti di facebook: dalla privacy all’indigestione di info inutili (io son stufa di vedere foto dei cassonetti dell’immondizia insomma…)
questo confronto sui percorsi non l’ho mai visto da nessuna parte e vi ringrazio. non credo sarà inutile.