Manuale di Autonomia Transitoria

Questo wiki raccoglie una serie di documenti (guide, how-to, prontuari) per esperimenti di vita autonoma.

Una libreria/cassetta degli attrezzi per imparare, progettare e mettere in pratica sistemi di vita autonoma. Materiali sia esterni che editi dal movimento.

Muratura e Tecnica della costruzione

Falegnameria

Permacultura e produzione alimentare

Acqua

  • Lavare a basso impatto. Una nostra guida in wiki su come lavare (e lavarsi) senza danneggiare l’ambiente e togliendo risorse all’industria chimica.

Energia

Carburanti e mobilità

Media

Salute

Concetti di Transizione Libertaria

Resistenza Urbana

 

Volevo manifestare l’idea di non pubblicare cose che non abbiamo provato più o meno direttamente; insomma, non puro c&p :)

 
 

seguendo i principi organizzativi di debian (http://www.debian.org/releases/) pensavo che potremmo dividere questo “manuale di lavori in corso” in tre sezioni (o semplicemente contrassegnarne i singoli contenuti, magari con colori o simboli diversi), così:

(!)ufficiale- ricette e tecniche create direttamente a partire dalle azioni del movimento e dei suoi componenti (o comunque sperimentate con successo).

(?!)non ufficiale- ricette e tecniche sperimentate da altri, ancora non collaudate (o non a sufficienza) dal movimento ma comunque in linea di massima abbastanza sicure.

(?)sperimentale- ricette e tecniche più o meno provvisorie, ideate dal movimento o da altri ma non sperimentate nè garantite in alcun modo.

che ne pensate?

 
 
seguendo i principi organizzativi (…)

Potrebbe andare! Magari poi è una questione di semantica, a me il termine “ufficiale” non mi mette a mio agio :)

Propongo:

  • Nessun contrassegno: Materiale edito in seno al movimento.
  • esterno: contributo da fonte esterna non ancora testato da nessun soggetto del movimento
  • sperimentale: va da sé. :)

Mi chiedevo, più che altro, se al punto in cui siamo ora, già necessitiamo di una catalogazione così precisa: non vorrei s’appesantisse troppo la struttura.
Per quel che vale poi, io cercherei di sperimentare il più possibile, in modo da soggettivizzare le pratiche citate nel manuale ed, allora, inserirle, invece di “mettere in lista di attesa”.

 
   

certo, siamo d’accordo. l’ idea era che io potrei avere sotto mano ricette e altre pratiche interessanti che non ho modo però di sperimentare direttamente per vari motivi; condividerle potrebbe ottimizzare il processo di sperimentazione consentendo ad altri di metterle in pratica prima di me.

Inoltre sarebbe un modo per gestire gli “aggiornamenti”; accumulato un certo numero di ricette “STABILI” si fa uscire il manuale. E intanto si continua a sperimentare , quando queste sperimentazioni hanno raggiunto una certa consistenza si fa uscire una nuova versione del manuale e così via, evitando di disperdere energie reinventando l’ acqua calda ogni volta o semplicemente lasciando ricette in standby in attesa che si abbia il tempo di sperimentarle personalmente.